lunedì 7 gennaio 2013

Recensione: I custodi della biblioteca–Glenn Cooper

TRAMA (da qlibri): Il destino di ogni uomo è un segreto sepolto nel silenzio… Il silenzio in cui si sono suicidati gli scrivani di Vectis. Dopo aver compilato la sterminata Biblioteca che riporta il giorno di nascita e di morte di ogni uomo vissuto dall’VIII secolo in poi, la loro eredità è una data: il 9 febbraio 2027. Ma la giovane Clarissa non sa nulla di tutto ciò. Il suo unico pensiero è fuggire. Fuggire da quell’abbazia maledetta, per mettere in salvo il dono più prezioso che Dio le abbia mai concesso. Il futuro dell’umanità è un mistero nascosto tra le pagine di un libro… Il libro in cui è indicato il giorno del giudizio. Mentre il mondo s’interroga su cosa accadrà davvero il 9 febbraio 2027, alcune persone ricevono una cartolina sulla quale ci sono il disegno di una bara e una data: il giorno della loro morte. Proprio come all’inizio della straordinaria serie di eventi che avevano portato alla scoperta della Biblioteca dei Morti. C’è soltanto una differenza: tutte le «vittime» sono di origine cinese. È una provocazione? Un avvertimento? L’ultima verità non è mai stata trovata… Will Piper ha trovato la pace: sa che vivrà oltre il 9 febbraio 2027, e ha deciso di lasciarsi alle spalle l’enigma della Biblioteca di Vectis e la sua secolare scia di sangue. Almeno finché suo figlio non parte all’improvviso per l’Inghilterra e poi sparisce nel nulla. D’un tratto, per Will, ogni cosa torna a ruotare intorno all’origine della Biblioteca dei Morti. Lì dove tutto è cominciato. E dove tutto finirà. Se il destino di ogni uomo è un segreto sepolto nel silenzio, se il futuro dell’umanità è un mistero nascosto tra le pagine di un libro, solo nella Biblioteca dei Morti si può trovare l’ultima verità

Sono un po’ a disagio nello scrivere questa recensione, abbastanza negativa: solo un paio di giorni prima di leggerlo avevo magnificato quest’autore a un’amica, contrapponendolo a Dan Brown. Cooper continua, assolutamente, a vincere il confronto con l’autore de Il codice da Vinci, ma quest’ultimo (?) capitolo della saga de La biblioteca dei morti è stato davvero una delusione.

Ho apprezzato molto il primo volume, La biblioteca dei morti, e adorato il secondo, Il libro delle anime. Dei libri fuori saga mi è piaciuto molto La mappa del destino, un po’ meno Il marchio del diavolo.

Ciò che c’era di davvero apprezzabile, soprattutto ne Il libro delle anime, era la presenza di una storia sotto la storia principale, il fatto che lo sviluppo di ciò che era accaduto nel passato venisse seguito parallelamente allo snodarsi del presente. Si trattava per altro di “sotto - storie” in cui l’autore dava prova, oltre che di una fervida fantasia, di una cultura straordinaria.  Anche qui c’è un tentativo in questo senso, ma talmente esile da risultare per l’appunto null’altro che un tentativo abbozzato e mal riuscito.

I personaggi… anche qui, appena tratteggiati. Il protagonista, Will Piper, è ormai diventato uno stereotipo, quasi la caricatura di quello che era nei due tomi precedenti. Inesistente l’approfondimento psicologico sul figlio. Anche il tradimento finale, che potrebbe e dovrebbe sfociare in una tragedia famigliare (non dico di più per evitare spoiler), si chiude in nulla di fatto, viene liquidato in un paio di righe.

Simpatiche, invece, tutte le novità tecnologiche inserite da Cooper in questo romanzo, ambientato nel 2026.

In conclusione.. si lascia leggere, è scritto bene, ma non è niente di che.

Spero che questa saga sia finita, anche se il finale può far pensare che continui…

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